Modello di inserimento lavorativo nelle attività produttive

Modello di intervento

Le persone inserite nelle attività lavorative della Cooperativa sono persone con disabilità intellettive e/o psichiche medie o lievi, che presentano difficoltà nell’area dell’autonomia e nell’area cognitiva, oppure persone in una situazione di svantaggio sociale permanente o temporaneo con difficoltà nell’area comportamentale e relazionale, come indicato nell’Art.4 della Legge 381/91 e successive modificazioni, in applicazione ai principi contenuti nell’Art.5 della suddetta legge.

La Castello utilizza il Progetto Personalizzato di Inserimento Lavorativo, strumento indicato come idoneo nella Legge 381/91 e, nel corso dei suoi 34 anni di attività, lo ha perfezionato e affinato, integrandolo con la Griglia di Valutazione, elemento utile a verificare e stabilire le modalità dell’inserimento nei tre anni di durata del progetto stesso.

L’azione perseguita con gli inserimenti lavorativi fa riferimento a un modello di inclusione socio-lavorativa che è sempre al centro di riflessioni e dibattiti, affinché il senso e le motivazioni di ogni inserimento siano il risultato di un processo di condivisione della corresponsabilità da parte di tutta la compagine sociale.

La consapevolezza che il disagio è una realtà complessa e in continuo cambiamento rende necessari momenti precisi dedicati a individuare buone prassi di intervento. Il punto nodale attorno al quale si sviluppa tale modello è l’accettazione vera e corretta della disabilità e del disagio sociale e la possibilità di prevenire e contenere gli atteggiamenti a rischio.

Concretamente, le azioni intraprese in un inserimento lavorativo prevedono la costruzione e la condivisione di un progetto individuale, con la preparazione di una scheda progetto, un colloquio con l’inserito e una scheda di accordo sottoscritta dalla persona inserita, seguita da una discussione tra i lavoratori per verificare la fattibilità del progetto e per concordare le modalità di avvio del progetto.

La gestione e il monitoraggio attraverso incontri periodici con i capisquadra, la scheda di valutazione e i colloqui permettono di monitorare e di affrontare i possibili comportamenti problematici.

La Castello è socia del Consorzio CS&L di Cavenago Brianza e pertanto applica le modalità utilizzate dalle cooperative di inserimento lavorativo aderenti e gli schemi tipo di convenzioni, in ottemperanza alle delibere regionali di indirizzo. Ritiene inoltre importante in un percorso di inserimento lavorativo proporre momenti di sensibilizzazione per rendere visibile il lavoro e il senso dell’esperienza, tracciando relazioni con il territorio e rafforzando la rete sociale, al fine di raggiungere nuove opportunità e acquisire nuovi diritti di cittadinanza.

Le finalità e gli obiettivi degli inserimenti lavorativi della Cooperativa Castello possono essere presentati come di seguito:

Per il soggetto inserito
Le attività lavorative permettono alle persone inserite di:

  • acquisire un’identità di adulto, oltre che una vera mentalità lavorativa;
  • sperimentare la realtà di un’organizzazione complessa per spazi, orari, ruoli, gerarchie;
  • svolgere mansioni e sequenze di operazioni con modalità e tempi precisi;
  • raggiungere un’autonomia operativa sufficiente senza bisogno di supporto continuo;
  • acquisire capacità specifiche e capacità professionali;
  • essere in grado di auto-mantenersi con il profitto del proprio lavoro;
  • prendere coscienza di essere parte attiva in una cooperativa sociale;
  • sviluppare le proprie capacità progettuali come espressione dell’essere lavoratore in proprio.

Per la famiglia
La famiglia è un operatore indispensabile d’integrazione globale dei soggetti inseriti, perché può facilitare il riconoscimento del nuovo ruolo adulto, produttivo, “fondamentalmente uguale” del proprio familiare.
La Castello crede nell’importanza dei rapporti con la famiglia per la crescita della persona svantaggiata, rapporti basati su chiarezza, rispetto dei ruoli e fiducia reciproca.

Per il territorio
L’ambiente esterno rappresentato dalla comunità territoriale rappresenta un soggetto fondamentale per il consolidamento identitario dei soggetti inseriti lavorativamente. Capacità relazionali, autostima e progettualità possono essere stimolate se la comunità si fa portatrice di una nuova cultura che possa andare anche oltre l’esperienza. Al territorio si chiede il faticoso incarico di promuovere l’integrazione e di preparare la maturazione sociale, in una sfida di solidarietà e condivisione che allontani i pregiudizi, le paure e i bisogni di omeostasi.

L’importanza e il ruolo nel contesto comunitario rappresentati dagli inserimenti lavorativi nelle cooperative sociali sono sottolineati dalla normativa specifica (Legge 8/10/1991, n° 381), nella quale viene affermato come gli enti pubblici possono stipulare convenzioni con le cooperative che svolgono attività finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.